Unimpresa Confail e Unimpresa hanno firmato un patto di adesione confederativa con Assidal, l’associazione italiana datoriale attività lavorative. L’accordo punta a definire una sinergia datoriale, sindacale e assistenziale operativa, finalizzata a sviluppare forme di crescente cooperazione tra Unimpresa, Confail e Assidal, per una migliore tutela dei diritti e delle aspettative degli associati e dei lavoratori nell’ambito dei processi sociali, professionali e formativi. Verranno quindi predisposte le migliori prassi operative su tutte le materie di carattere politico, sindacale e associativo in generale, previdenziali e assistenziali e formative, di interesse per le categorie rappresentante per garantire al meglio i diritti, gli interessi, le aspettative e le rivendicazioni dei titolari d’imprese, professionisti, dei lavoratori autonomi, dei pensionati e delle loro famiglie. L’atto è stato firmato a Roma dal presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, dal segretario generale di Confail, Antonio Forcella, e dal presidente di Assidal, Giuseppe Ciarcellutto.
Obiettivo dell’accordo, inoltre, è individuare regole finalizzate alla definizione di un sistema di relazioni sindacali concertative e partecipative con l’obiettivo di agevolare la competitività, la produttività delle imprese, l’occupazione e la valorizzazione delle risorse umane, nella consapevolezza che le nuove sfide sollecitano una visione comune e una convergenza di interessi tra imprese e lavoratori. Il patto, nel dettaglio, riguarda: l’adesione di Assidal alla sottoscrizione, assieme a Unimpresa e Confail, dei contratti collettivi nazionale di lavoro in scadenza, da rinnovare e anche nuovi, tenendo conto che Unimpresa e Confail condividono gli obiettivi di Assidal in particolare per il delicato tema della Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro; la collaborazione per migliorare la tutela dei diritti sul lavoro, potenziando l’esistente organismo paritetico e gli enti bilaterali. Il patto è stato trasmesso al ministero del Lavoro e delle politiche Sociali, al ministero delle Imprese e del Made in Italy, al Cnel e ad altri enti competenti.