RICHIESTA AL MISE DELLA FAISA/CONFAIL PER I LAVORATORI DELLA
ALFASIGMA
Siamo da pochi giorni entrati nell’anno 2023 ed avevamo la speranza di non dover apprendere di altre vittime sul lavoro ed invece la cronaca ci parla di un nuovo anno colmo di gravi incidenti.
Da nord a sud una scia di sangue che non si placa.
Ultimi, ma non soli, ieri, Nicola Battagliola, 28 anni, bresciano, perde la vita a Pancarale nella ditta in cui lavorava, poche ore prima, Antonio Golino, 22 anni, napoletano, perde la vita a Caivano nella ditta in cui lavorava, stesso giorno, mentre lavoravano, a Novara perde la vita un 62enne, a Como un 57enne, a Olbia un 62enne.
Non deve più succedere che di lavoro e sul lavoro si continua a morire.
Troppi i datori di lavori che effettuano tagli di costi e di tempi di produzione a discapito della vita dei lavoratori e troppe volte le norme e le misure di sicurezza vengono snobbate.
Anche nel Trasporto Pubblico Locale gli infortuni sul lavoro sono troppi e troppe anche le vittime.
È il momento di avere un legittimo e serio confronto con il Governo Centrale per ricercare soluzioni che diano una reale e tangibile sicurezza sul lavoro per questo chiediamo di introdurre nel codice penale il reato di omicidio sul lavoro perché:
IL NOSTRO OBIETTIVO È ZERO MORTI SUL LAVORO!!
Il Segretario Nazionale
Dott. Domenico DeSena
Napoli, 18/10/2022
La fotografia del Trasporto Pubblico Locale, sul profilo Nazionale, desta sconcerto e preoccupazione;un servizio essenziale garantito dalla Costituzione Italiana, che senza i dovuti fondi, potrebbe svelare, in un imminente futuro, un quadro drammatico.
La mancanza dei ristori, quelli previsti per le aziende di Trasporto dal Governo Centrale, ad oggi non risultano ancora erogati e quindi non esigibili, e lo scenario che si sta presentando, se non si provvederà nell’immediato, sarà malagiato, trasportando il TPL verso tempi angosciosi.
Il duro colpo inferto, prima dalla pandemia da COVID, che ha portato, quale grave danno economico, alla mancanza di proventi derivanti da ricavi da traffico, e poi dalla guerra in Ucraina con l’aumento esponenziale di Luce e Gas, stanno per collassare e inginocchiare il Trasporto Pubblico Locale,trascinandolo in un vortice dal quale sarebbe difficile uscire, mettendo a rischio non solo posti di
lavoro ma la mobilità degli Italiani.
Per questo chiediamo al nuovo Governo di essere incisivo nell’aiutare tangibilmente le aziende del TPL in modo da renderle non vulnerabili alla crisi. Un atto dovuto per la mobilità del Popolo Italiano.
Occorrono nuove risorse da investire ma bisogna anche investire sulla sicurezza delle città e deilavoratori; fattore necessario e fondamentale.
È all’ordine del giorno sentire e leggere, sulle principali testate mass-media, di aggressioni a un autista, come ad un macchinista, o ad un operatore di front-line, aggressioni che hanno anche portato alla morte, ma non si legge mai che qualcuno si prende l’onere di arginare la violenza.
Si organizzano Tavoli Prefettizi, vertici ai Comuni, alle Regioni o anche vertici Nazionali, ma il problema c’è, e ci sarà sempre. Senza l’adozione di un progetto importante atto a divenire un vero e proprio deterrente contro le aggressioni, ci sarà sempre da parte di questi Lavoratori la paura di andare a lavorare senza sapere cosa potrebbe succedere durante le proprie ore di servizio.
Anche sul profilo legale e normativo a tutt’oggi non si è registrato alcun intervento a tutela del Personale front line autoferrotranviere da parte del legislatore con specifici provvedimenti indirizzati a prevenire e scoraggiare le aggressioni al Personale dei mezzi pubblici, per questo riteniamo importante che gli operatori del settore, debbano essere investiti della carica di PUBBLICO UFFICIALE, a garanzia di pene più severe ma soprattutto certe verso coloro che non hanno alcun rispetto nei confronti di chi, con estrema dedizione al lavoro, dimostrata soprattutto nella fase
pandemica, va a lavoro per la necessità, il bene e il benessere comune e della comunità.
Distinti saluti.
Il Segretario Nazionale
FAISA-CONFAIL
Dott. Domenico De Sena
QUESTA ENNESIMA AFFERMAZIONE E’ FRUTTO DELL’IMPEGNO COSTANTE MESSO IN ATTO DALLA NOSTRA CLASSE DIRIGENTE. FACCIO I MIEI COMPLIMENTI AL SEGRETARIO PROVINCIALE GIOVANNI PAGANO ED ESPRIMO LE MIE CONGRATULAZIONI AGLI ELETTI PANICO IVAN, ORLANDO GIORGIO E PALMENTIERI VALERIO. CI TENGO A RINGRAZIARE TUTTA LA SQUADRA PROVINCIALE DI SALERNO PER L’OTTIMO LAVORO CHE SVOLGONO QUOTIDIANAMENTE E PER L’ATTENZIONE COSTANTE CHE DEDICANO AI LAVORATORI. I RISULTATI STRAORDINARI CHE CONTINUIAMO AD AVERE A LIVELLO NAZIONALE CI CONFERMANO CHE SIAMO SULLA STRADA GIUSTA.
IL SEGRETARIO NAZIONALE CONFAIL FAILC
GIANNI CHIARATO
La Confail Faisa ancora una volta è costretta a denunciare
l’inosservanza delle regole fondamentali riguardanti la sicurezza sul
lavoro. La necessità di rinnovo del sistema di garanzia della sicurezza
sul lavoro. Ormai evidentemente inadeguato se non nella normativa,
certamente nei controlli e nelle sanzioni. Nei primi tre mesi dell’anno,
gli infortuni sul lavoro sono aumentati di oltre il 50% con ben 189
morti. Così certificando una tendenza già vista negli scorsi anni.
Di
fronte a questi numeri è difficile parlare di “incidenti”. Turni
disumani per sopperire i vuoti degli organici, mentre resta alta la
disoccupazione. Stipendi inadeguati, e l’aumento dei prezzi delle fonti
energetiche fa levitare tutti i costi. In particolare quelli legati ai
prodotti alimentari.
In un Paese dove il caporalato resta diffuso sul
tutto il territorio, dove sono fannulloni coloro che non si piegano a
lavorare 15 ore al giorno, sette giorni su sette, per poche centinaia di
euro al mese, dove resta diffuso il lavoro in nero e le buste paga
false, è proprio una sorpresa scoprire che la prima vittima è la
sicurezza?
Tocca al Sindacato diventare la cassa di risonanza di
problematiche plausibili nel dopoguerra ma non nel 2022. Con l’ennesimo
governo tecnico, tale è il governo Draghi, l’impoverimento della
democrazia nel nostro paese è ormai a livelli inaccettabili. Come prima
vittima abbiamo la Costituzione a partire da: “L’Italia è una Repubblica
democratica fondata sul lavoro”. Un governo molto attento alle
relazioni internazionali. Incapace, però, di tutelare gli interessi del
suo unico vero “azionista”: il popolo italiano.
Tra pochi giorni gli
autotrasportatori si fermeranno. Sarà un momento propizio per rendersi
conto di quanto sia importante, per far riprendere l’economia, ampliare
la possibilità di impiego per tutti. Contare su più unità operative
incrementando il mercato ma non i prezzi. La Confail Faisa si schiererà
sempre a favore della dignità lavorativa. Della sicurezza. Sarà pronta a
intervenire ogni qualvolta un lavoratore subirà pressioni. O gli verrà
negato il diritto di vivere secondo la costituzione.
Il Segretario Nazionale della CONF.A.I.L. F .A.I.S.A
Domenico De Sena