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CONF.A.I.L.
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Italiana del Lavoro

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Notizia 10/3/2022

CORDEN PHARMA 66 LAVORATORI A RISCHIO LA POLITICA TACE




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Notizia 3/3/2022

ELEZIONI FONCHIM: TRIONFO FAILC-CONFAIL


La CONFAIL in Provincia di Latina si afferma come la sigla sindacale che ha MAGGIORE consenso nel comparto chimico farmaceutico, vetro e dei settori affini raggiungendo con 717 voti il 34,3%, a seguire la CISL con 455 il 21,7% UIL 358 il 17,1%, CGIL 318 il 15,2%, UGL 240 il 11,4%.
E’ quanto si evince dalle elezioni del FONCHIM, il fondo pensione integrativo riservato ai lavoratori del settore, che si sono svolte la scorsa settimana in tutta Italia.
La Failc Confail è risultata la sigla più votata in numerose aziende importanti come NUOVA OMPI, CORDEN PHARMA, INTERVET PRODUCTION, IANSSEN-CILAG, MAPEI, HAUPT-PHARMA, RAGGIUNGENDO PERCENTUALI COME MAI IN PRECEDENZA.

Non posso che essere soddisfatto, afferma Giovanni Chiarato segretario nazionale Failc Confail
un risultato frutto dell’impegno di tutti i dirigenti sindacali confail che con dedizione ed impegno quotidianamente sono accanto ai lavoratori. La funzione sindacale di questo settore strategico che rappresenta numeri importanti della produzione industriale del nostro territorio ha bisogno di rinnovamento ed è quello che emerge da queste elezioni .
Il cambiamento continua e noi vogliamo essere interpreti di questa rivincita per riportare il diritto al lavoro e la dignità del lavoratore al posto dove li colloca la nostra Costituzione.

Seg.Nazionale Failc Confail
Gianni Chiarato








Notizia 28/2/2022

La CONF.A.I.L. F.A.I.S.A. ringrazia le lavoratrici e i lavoratori dì tutta Italia che hanno aderito allo sciopero dì 4 ore del 25 febbraio.


SCIOPERO DI 4 ORE INDETTO DALLA CONF.A.I.L F.A.I.S.A.
GRAZIE A VOI

Ringraziamo perché le motivazioni sono state sentite.


Uno sciopero nazionale fondato su richieste legittime.


La richiesta del nuovo contratto collettivo nazionale che nel suo interno contenga miglioramenti per la categoria e non ancora una volta palesi punti contrattuali che comportano sofferenza agli autoferrotranvieri e internavigatori!
La CONF.A.I.L. F.A.I.S.A. chiede un contratto collettivo adeguato ai tempi, con i dovuti aumenti salariali dettati da una perdita del potere dì acquisto delle maestranze, miglioramenti su organizzazione del lavoro e annessi miglioramenti sulle condizioni lavorative! Una particolare e maggiore attenzione alla sicurezza di chi opera in front line.
Grazie a voi lo sciopero delle 4 ore indetto dalla CONF.A.I.L. F.A.I.S.A.è stato un vero trionfo con soglie dì partecipazioni in alcune città pari al 95%!


Noi non ci fermeremo per avere un nostro diritto.


GRAZIE A VOI!


La Segreteria Nazionale






Notizia 31/1/2022

BENTORNATO PRESIDENTE


La soluzione migliore solo dopo il fallimento degli apprendisti stregoni che non erano altro che dilettanti allo sbaraglio: Sergio Mattarella accetta su richiesta di Mario Draghi e dei capigruppo parlamentari (non dei leader di partiti, che d’altra parte non potevano avere più la faccia di chiederglielo dopo aver provato a sostituirlo praticamente con chiunque passasse dalle parti di Montecitorio) di restare per il secondo mandato al Quirinale. Deve risolvere qualche fastidio con i traslocatori e l’affitto della casa, ma sono sciocchezze, magari ricordarsi che il Pd a dicembre aveva presentato una proposta di legge che vieta il secondo mandato ma allora forse serviva a rafforzare l’idea che del suo secondo mandato non ci fosse bisogno. Poi “i ragazzini”, come li chiama Augusto Minzolini sul Giornale, cioè Salvini, Conte ma anche Letta (anche se ha giocato di rimessa) hanno fatto la frittata e, per fortuna del Paese, si torna all’accoppiata Mattarella-Draghi.
Hanno vinto i peones che avevano cominciato a votare il Presidente già da giorni contro le indicazioni dei propri presunti leader e alla fine gli hanno dato 759 voti collocandolo al secondo posto dopo Sandro Pertini e 4 minuti di applausi. Ha vinto il Paese, se non fosse retorico dirlo e sarebbe meglio scrivere che ha prevalso solo il buonsenso quando tutto era franato. Resta la felice accoppiata con Mario Draghi al governo, il quale ha subito convocato due consigli dei ministri per recuperare il tempo perduto da prima di Natale. Tra di Maio e Conte ne resterà uno solo, e sarà il primo. Tra Giorgetti e Salvini è più complicato, ma il primo è in vantaggio. Ha vinto la cultura politica democristiana le altre sono marginali, seppure avessero dato un segno di vita. Le donne, purtroppo, possono aspettare ma quelle tirate in ballo dagli uomini non erano nelle condizioni di poter vincere.
Il Manifesto si aggiudica il titolo più divertente:“Quirimane”. La Stampa titola “l’Italia di Mattarella”, esattamente come Repubblica sette anni fa, che ora va sul sicuro: “Il Presidente di tutti”, con i titoli un tricolore. Il Corriere va sul “Bis per il Paese”. Il Giornale per darsi un contegno si rifugia su “Obtorto Colle” e precisa senza che
nessuno lo chiedesse che “Berlusconi è stato decisivo nella svolta” (del resto quale alternativa aveva, ricandidarsi?). Libero titola: “Calata di braghe”. La Verità va controcorrente per presidiare lo spazio no vax e no tutto, titola “Seconda dose” e Belpietro scrive che ha vinto la restaurazione e che resterà la dittatura sanitaria. Intanto gli ex concorrenti al Colle, anche qualcuno involontario, si affrettano a riaccreditarsi con Mattarella.
Il Sole 24 Ore ha la quarta di copertina in rosso con un grande “Grazie Presidente Mattarella. grazie Presidente Draghi”. La firma è una L stilizzata, capiremo domani chi si fa pubblicità, come dopo la vittoria dei mondiali di calcio.
Ma il caso più interessante si snoda intorno ai Cinque Stelle. Il Fatto, nel disperato tentativo di sostenere che Conte ha fatto tutto benissimo titola “Ecco chi ha ucciso il presidente donna”, cioè Letta dice sì a Conte e Salvini e poi stronca Eli- sabetta Belloni, come se l’idea di candidare la coordinatrice dei Servizi fosse stata la pietra filosofale. E poi aggiunge che Draghi, Di Maio, Guerini, Berlusconi e Renzi “hanno tramato”. Travaglio annuncia nel suo fondo che Conte si deve alleare con Di Battista per sconfiggere Di Maio, “cameriere del potere finanziario ed editoriale che appoggia Draghi”. Luciano Fontana, direttore del Corriere, ci dà invece una speranza, quella che il più importante giornale italiano possa non appoggiare più acriticamente Giuseppe Conte: “ l’ex premier vive di nostalgia talmente forte da farlo riavvicinare al suo nemico Matteo Salvini. Ostacolare l’azione di Mario Draghi sembra diventato il suo unico orizzonte”. Se poi questi dovesse significare anche una risistemata a LA7 queste elezioni presidenziali sarebbero state ancora più preziose.
Del centrodestra in disarmo prima con la candidatura senza speranza di Berlusconi e poi con la regia ridicola di Salvini, inutile aggiungere nulla: hanno buttato nella spazzatura la possibilità di proporre per la prima volta una candidatura che non venisse da sinistra e l’hanno malamente bruciata. Perderemo un anno elettorale a prefigurare operazioni centriste di vertice, mentre ci vorrebbe un vero movimento di opinione pubblica a sostegno delle riforme e della buona gestione dell’economia, visto che in questa fase di grandi trasformazioni
sanitarie, ambientali e digitali è necessario ancorarsi anzitutto alla realtà per ricreare una classe dirigente con Mattarella e Draghi come pontieri. Enrico Letta viene trattato da quasi vincitore o da chi ha pareggiato in trasferta, ma anche le sue incertezze hanno pesato: Verderami sul Corriere rivela che il segretario del Pd metteva in rosa il nome di Draghi solo quando ai vertici non era presente Conte. I commentatori e i quirinalisti ovviamente sono in festa e scrivono più o meno all’unisono che ora deve scattare subito la fase 2 del governo, cosa che fa esplicitamente anche Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore, quando richiama l’emergenza del caro energia. Tutti scrivono delle “macerie dei partiti” (e Giannelli, il vignettista del Corriere, sbaglia e le confonde con le macerie dei Parlamento), nessuno ha ricette credibili per il futuro, per cui bisogna ringraziare il destino oppure il caso se intanto si è tornati alle caselle di partenza. Pierferdinando Casini è l’unico di quelli che erano in corsa a farsi intervistare qua e là e dice al telefono alla moglie di un deputato: “la vita è bella, e noi siamo ancora gio- vani...”.
Tra gli sconfitti della partita Quirinale vanno messe anche le inutili e interminabili maratone televisive che hanno disquisito del nulla cosmico dei leader fermandosi su chiavi di lettura da giornalismo sportivo (chi sta vincendo, chi sta per- dendo), senza che qualcuno dei protagonisti (a cominciare dallo schieratissimo Mentana che ha agitato inutilmente la panna di Conte e Casalino) facesse autocritica. “Più che capire s’intendeva ad eccitare il telespettatore e quindi si accendevano i riflettori su eventi minori, ci si accaniva intorno a subordinate di nessun interesse e poi sulle subordinate delle subordinate. Mattarella, ad esempio, non ha mai detto “sono indisponibile a restare se tutti me lo chiedono”, scrive Fabio Martini, uno dei cronisti politici della vecchia guardia su Facebook.
Giuliano Amato deve accontentarsi della presidenza della Corte Costituzionale, da dove comincia subito a occuparsi di politica.

Micky DE FINIS






Notizia 24/12/2021

LA CONF.A.I.L. AUGURA A TUTTI DELLE FESTE RICCHE DI SERENITA' E DI FELICITA'




A distanza di un anno e alla Vigilia del Santo Natale si è ancora alle prese con l'emergenza pandemica da Sars-Covid. L'impennata dei contagi avvenuti nelle ultime settimane ha messo a dura prova tutti, vaccinati, non vaccinati, guariti e malati. Nonostante le difficoltà la Confail è sempre stata presente accanto ai lavoratori nel dare seguito a battaglie volte a garantire diritti e ha costantemente sostenuto la ricerca e gli organi sanitari nella promozione dell’obbligo vaccinale affinché  si ponesse rimedio o quantomeno si arginassero i danni del Covid.
La Confail non si è mai tirata indietro dinanzi alle difficoltà e la promessa che chiede ai propri aderenti è quella di impegnarsi, in questo momento storico delicato, nell'adottare sempre misure cautelative volte a limitare i contagi, non abbassando mai la guardia e usando la prudenza. Il bene di tutti garantisce il bene proprio. Nel ricordare che la sicurezza e la salute sono doni preziosi da preservare, la Confail augura un Sereno Natale a tutti gli iscritti con un particolare pensiero a chi trascorrerà  le festività in quarantena.

Domenico DE SENA






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