“La vicenda del ritiro di 100 milioni di investimenti messo in atto dall’ azienda farmacologica Catalent di Anagni è paradossale ed è purtroppo figlia del suo tempo. Nel senso che la salvaguardia dell’ambiente, tema che interessa tutti, è spesso confuso con l’immobilismo privo di lucidità delle istituzioni deputate a questo.
Istituzioni che operano nell’attesa di mirabolanti evoluzioni che invece dipendono solo dall’applicazione fattiva e concreta del lavoro che debbono fare.
La contrapposizione tra produzione industriale e quindi della crescita del lavoro umano ed i temi della conservazione e del miglioramento dell’ambiente in cui si produce , è un falso problema e diventa tale se lo si affronta con soluzione di continuità.
La revoca dei fondi destinati all’implementazione è stata determinata dall’inerzia di chi doveva fare il proprio lavoro e questo non è accettabile.
La CONFAIL Nazionale, uno dei sei sindacati ammessi al contratto del lavoro del comparto chimico in Italia, si duole profondamente per questa interruzione non virtuosa della catena del lavoro proiettato al futuro nell’azienda Catalent alla quale chiediamo una sospensione del provvedimento.
In un recente passato tale struttura era legata ad un’altra che si trova nel territorio pontino nel comune di Sermoneta, l’azienda Corden Pharma, che sta affrontando un periodo critico di cui ci stiamo facendo anche noi carico per trovare delle soluzioni propositive al rialzo, perché siamo convinti che la grande competenza acquisita dal management e dalla forza lavoro dei nostri territori nel settore specifico sia un valore di alto profilo che non deve essere depauperato ma incrementato.
In questa visione la CONFAIL vuole lanciare un messaggio di collaborazione con la forza lavoro dello stabilimento di Anagni per rafforzare la loro voce nelle trattative sindacali ed in generale nel comprensorio del Frusinate per il settore chimico e della Gomma Plastica.
Così, in una nota, il Segretario Nazionale F.A.I.L.C. – CONF.A.I.L. Giovanni Chiarato.