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RICHIESTA AL MISE DELLA FAISA/CONFAIL PER I LAVORATORI DELLA
ALFASIGMA
Alla Presidente del Consiglio
Giorgia Meloni
Al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili
Matteo Salvini
Al Ministro del Lavoro
Marina Elvira Calderone
e.p.c.
A.S.S.T.R.A
A.N.A.V.
A.G.E.N.S.
Oggetto: difficoltà nel reperire personale operatore d'esercizio nelle aziende del TPL
Pregiatissima Presidente del Consiglio, Egregi Ministri,oramai il lavoro dell’Operatore d’Esercizio è diventata una mansione da cui scappare.
Se anni prima Vi era una corsa da parte dei giovani per accaparrarsi un posto in una azienda del TPL che dava serenità e stabilità economica oggi invece si sta riscontrando una controtendenza, una vera e propria fuga da quel lavoro che economicamente è diventato poco appetibile a causa principalmente di bassi stipendi di ingresso, di responsabilità elevate, turni massacranti, stress, pericolo, e non ultimo, “passaggi di cantiere” che non garantiscono le clausole sociali.
Per CCNL autoferrotranvieri il parametro di ingresso è il 140 per uno stipendio totale di 1.461,12 euro LORDI, di cui 886,22 euro come paga base (minimo tabellare o di stipendio), 533,58 euro come indennità di contingenza e 41,32 euro come altri elementi (T.D.R. trattamento distinto della retribuzione) che al netto in busta paga è poco più di mille euro.
I Nastri lavorativi, (fino a 12 ore giornaliere) e i tempi di trasferimento vengono demandati ad accordi da sottoscrivere nell’area aziendale. Ma c’è da dirsi tutta la verità, in quanto, essendoci un vuoto normativo in tal senso pensiamo si sta generando incertezza sulla tutela dei propri diritti ed il lavoro che sta diventando sempre più massacrante si riversa sulla sicurezza in quanto aumentare i carichi di lavoro ad un lavoro già di per sé descritto come USURANTE non può altro che innescare eccessiva stanchezza e perdita di lucidità!
Se prima fare l’autista era un’ambizione, con la consapevolezza di potersi creare un nucleo familiare, oggi invece è solo un lavoro temporaneo in attesa di trovare un’occupazione migliore; questo è davvero triste.
Se però questa è la fotografia del neoassunto nel TPL una fotografia ancora più triste è quella delle aziende del Trasporto Pubblico che si vedono riempite le scrivanie di dimissioni volontarie e di quiescenze e da qui a medio termine immaginiamo che le aziende avranno un notevole danno dovuto ad una rilevante mancanza di Personale conducente di linea.
Prendendo atto dello scenario appena descritto, e con la consapevolezza che solo attraverso una riforma strutturale del TPL si potrebbe arginare un fenomeno di tale portata, siamo qui a chiedervi, al di là delle bandiere, di aprire un sereno, serio e urgente confronto coinvolgendo tutti gli attori per ricercare soluzioni strutturali per il rilancio del settore e per fare in modo che non ci sia più una fuga dalla mansione di autista del TPL ma un desiderio di volerci lavorare.
Sta a Noi tutti dare a questi lavoratori maggiori garanzie e tutele sia economiche che prospettate alle pari opportunità e alla conciliazione vita/lavoro/famiglia.
Pertanto, si chiede di indire tavoli di confronto improntati in primis sulla gestione economica e organizzativa del Personale neoassunto per poi stabilire un confronto sereno e costruttivo per il rilancio del TPL.
In attesa di riscontro l’occasione è gradita per porgere
Cordiali saluti.
Il Segretario Nazionale
Dott. Domenico De Sena
Siamo da pochi giorni entrati nell’anno 2023 ed avevamo la speranza di non dover apprendere di altre vittime sul lavoro ed invece la cronaca ci parla di un nuovo anno colmo di gravi incidenti.
Da nord a sud una scia di sangue che non si placa.
Ultimi, ma non soli, ieri, Nicola Battagliola, 28 anni, bresciano, perde la vita a Pancarale nella ditta in cui lavorava, poche ore prima, Antonio Golino, 22 anni, napoletano, perde la vita a Caivano nella ditta in cui lavorava, stesso giorno, mentre lavoravano, a Novara perde la vita un 62enne, a Como un 57enne, a Olbia un 62enne.
Non deve più succedere che di lavoro e sul lavoro si continua a morire.
Troppi i datori di lavori che effettuano tagli di costi e di tempi di produzione a discapito della vita dei lavoratori e troppe volte le norme e le misure di sicurezza vengono snobbate.
Anche nel Trasporto Pubblico Locale gli infortuni sul lavoro sono troppi e troppe anche le vittime.
È il momento di avere un legittimo e serio confronto con il Governo Centrale per ricercare soluzioni che diano una reale e tangibile sicurezza sul lavoro per questo chiediamo di introdurre nel codice penale il reato di omicidio sul lavoro perché:
IL NOSTRO OBIETTIVO È ZERO MORTI SUL LAVORO!!
Il Segretario Nazionale
Dott. Domenico DeSena